Pagine

domenica 8 maggio 2011

Introduzione alla Stregoneria Tradizionale

Preso dal sito Ars Strigae 
scritto e pensato da Dorilys


Il dizionario della lingua italiana cita:” Stregoneria: 1-L’arte delle streghe e degli stregoni. 2-Operazione magica compiuta ai danni di qualcuno”. 



Queste due definizioni sono assai discutibili. La prima, è pressoché ovvia, colui che pratica la stregoneria è una strega se femmina, stregone se maschio. La seconda, per molti potrebbe essere un’offesa, per altri, come me è una definizione culturale della figura che la parola “strega” incarna. Dunque, cosa è la stregoneria e chi la pratica, come, perché?
La stregoneria, è essenzialmente, un insieme di pratiche di magia popolare attuabili alla vita quotidiana. Le streghe, coloro che praticano la stregoneria, sono donne che conosco bene il potere di tutti gli oggetti di  uso quotidiano.  Ormai l’ideale di Stregoneria è stato fortemente deviato dagli studi di antropologi dello scorso secolo, come Gerald Gardner, quando c’è da precisare che l’antropologia era una disciplina appena nata. Oggigiorno nella mente di molti, le streghe sono: figli dei fiori nati tardi, dediti ai buonismi e stupidaggini new age, oppure, persone che non hanno assolutamente niente da fare nella loro vita che passarla ad adorare il Diavolo e dedite a varie esperienze sataniche.  La stregoneria non è niente di tutto ciò, le streghe non sono niente di tutto ciò. La stregoneria è prima di tutto uno stile di vita, benché nella pratica stregonesca viene spesso attribuito una componente divina, non tutte le streghe praticano la stregoneria seguendo la stessa religione.  Essendo la stregoneria una filosofia di vita, essa è adattabile alla filosofia spirituale.

Il mito della Vecchia Religione

Ormai il termine “vecchia religione” è associato alla wicca o ancora peggio ed una alternativa semplice per distaccarsi dalla filosofia wicca e dare un tono più serio alla propria fede. In realtà il termine Vecchia Religione è stato impropriamente usato per definire una tradizione popolare dedita al culto di divinità pagane, o comunque forme di tradizione spirituale delle campagne. L’associazione alle divinità pagane è venuta dal fatto che, la gente di campagna vivendo a stretto contatto con la Natura, è soggetta alle sue leggi ed ai suoi moti, tanto che ne onorano gli Spiriti. Da qui, all’associazione di divinità prettamente legate alla natura come il dio celtico Cernunnos, è breve. Questo è stato il grande ragionamento quando ha tentato di ritrarre fuori una pseudo religione italiana definendola appunto Vecchia Religione. Ma quanto c’è di vero negli scritti di Leland?
Le fonti non accertano dell’esistenza di nessuna società di Diana, ne quanto meno di un culto della dea Aradia, infatti l’opera di Leland:” il vangelo delle streghe” che spesso viene interpretato come un vero e proprio vangelo cristiano, è un documento che andrebbe analizzato in diversi livelli e non letto come mera favola. Il Vangelo descrive la società contadina dell’epoca, non saprei spiegare se per semplicità o per ermetismo che Leland abbia scritto di un culto del quale le fonti negano l’esistenza. Però,  il grosso errore di Leland anche se probabilmente non era sua intenzione, è stata quella di creare una branca che aveva la presunzione di scostarsi dalla wicca, quando non è soltanto che una copia. Questo perché molto spesso gli argomenti sono stati affrontati in modo superficiale e pressappochista.
Di fatto, la vecchi religione non esiste. Il culto di Diana, Aradia e Lucifero è una metafora per parlare di altro. Questo Leland probabilmente lo sapeva, ma la massa sicuramente non lo sa.


Tradizioni e Culti

La Stregoneria, almeno in Italia vanta di moltissime pratiche differenti che possono variare da regione a regione, queste pratiche sono ben analizzate nel libro:”Stregoneria in Italia” di Andrea Romanazzi. L’autore ha diviso per argomenti ogni capitolo del libro analizzando cosa rappresentassero per la società e descrivendo alcune pratiche di precise regioni.
Una massima Wicca cita:”Fa’ ciò che vuoi ma non danneggiare nessuno”. Chi segue questa filosofia di vita, è chiaro che non è adatto per seguire una filosofia di vita improntata sulla Stregoneria. Con questo non voglio dire che la Stregoneria è dedita a far del male al prossimo, ma bensì la pratica della stregoneria ci aiuta ad ottenere quello che ci manca. Per citare Dragon Rouge:” La strega è responsabile delle sue azioni e ne deve rendere conto solo alla sua coscienza” questo non vuol dire che l’unica regola è l’anarchia totale, ma si presume, che la strega conosca i valori, sia saggia, e sappia come usare al meglio le sue doti. I buonismi non fanno parte della filosofia della stregoneria, così come non né fa parte l’avarizia, l’invidia e così via dicendo.
Nell’iconografia e nell’immaginario della massa la strega è colei che passa il tempo a rimestare il calderone per avvelenare qualcuno. Benchè il calderone abbia un valore alchemico importante, la strega è molto di più, la strega è: conoscenza, ricerca, esperienza, pratica, filosofia, ragionamento, confronto, comprensione, umiltà e perseveranza. Non si può essere streghe senza conosce, non si può essere streghe avendo la presunzione che qualche libro e internet possano bastare. La strega è colei che ricerca la stregoneria per il resto della sua vita. La strega è una sapiente. 

Le tradizioni pagane e la caccia alle streghe

Strettamente associabili alla stregoneria sono le tradizioni pagane, esse per spiritualità sono legate al culto della Natura, di conseguenza con l’avvento del Cristianesimo, tutto ciò che era pagano e quindi legato alla Terra, divenne eresia. Ma qui c’è da dire moltissimo. La caccia alle streghe non fu solamente una caccia spietata verso le donne di ogni estrazione sociale, era ancora più una caccia spietata verso la conoscenza e l’intelletto, di cui l’uomo può andare molto fiero. Nell’ideologia new age abbiamo la strega medievale come una donna pagana, che abbracciava gli alberi e pregava una divinità che Leland non aveva ancora inventato. In realtà le streghe morte sul rogo erano sagge, maestre, filosofe, guaritrici, così come lo erano anche gli uomini.
La caccia alle streghe è un fenomeno antropologico che merita la giusta attenzione in un articolo differente da questo.

Aspetti antropologici della Stregoneria

Qui di seguito vi riporto una parte dell’articolo sulla stregoneria tratto da Wikipedia, che merita una riflessione:
Anche alcuni aspetti della medicina primitiva, che agiscono a livello psicologico, riguardano la stregoneria nel senso più ampio del termine, per cui si differenziano dalle pratiche empiriche (cioè dai semplici gesti) seguite dalle genti allo stato di natura: esistono specifici individui (sciamani o medici-stregoni) che si occupano di questi particolari aspetti adottando un rituale tipico della stregoneria. Data la loro funzione di dominare le forze occulte, gli officianti devono essere persone adatte e specificatamente preparate allo scopo, spesso con un tirocinio lungo, duro e complicato; la loro funzione, quando è svolta nell'interesse della comunità, viene considerata come un sacerdozio e lo stregone viene punito se non svolge efficacemente i propri doveri; non di rado la professione viene conservata nell'ambito di un solo clan o trasmessa per via ereditaria. Poiché gli spiriti, secondo le credenze popolari, sono entità bizzarre e complesse, la stregoneria deve avvalersi di pratiche magiche e rituali, spesso incomprensibili agli occhi degli altri, che sono accuratamente determinate in funzione degli scopi e degli spiriti interlocutori: si hanno così rituali per ottenere l'aiuto nelle varie attività umane, rituali per tutte le manifestazioni sociali, rituali per le pratiche richieste dai singoli (malattie, viaggi, nascite).


Al contrario della precedente, la stregoneria intesa come magia nera viene praticata al di fuori del gruppo umano e i suoi officianti non hanno funzioni sacerdotali: questi uomini (stregoni, fattucchieri, ...) sono odiati e temuti e non di rado, se oltrepassano certi limiti, vengono messi a morte. Le loro pratiche, spesso dai profani confuse con quelle descritte in precedenza, si avvalgono esclusivamente della magia e del terrore, indotto con mezzi sia psicologici sia materiali (atti di violenza, veleni, ecc.).

A volte i capi di un gruppo umano ricorrono alla stregoneria per motivi esclusivamente politici e in tal caso lo stregone assume le funzioni sia di sacerdote che di consigliere; questo aspetto è frequente in quei gruppi etnici retti da re divini oppure organizzati in chefferies (ovvero insieme di famiglie che dipendono da un medesimo capo tribale).”

Quando si vuole cominciare un cammino dedito alla Stregoneria

E’ probabile che visto che la stregoneria è tutto e niente, ci si possa trovare spiazzati nel cominciare. Ci sono moltissimi libri validi, altri meno, io consiglio sempre di leggere tutto, perché c’è sempre qualcosa di buono in un libro. Ho avuto molto buone ispirazioni da libri pessimi. Non esiste un modo preciso per cominciare a varcare la soglia. Si comincia semplicemente, il resto viene da sé. Ma è giusto dire che quando si comincia, non si arriverà tanto presto alla meta. Potrà passare una vita intera prima che voi possiate essere effettivamente delle Streghe. Se non vi piace studiare, se non siete curiose, se non avete voglia di apprendere, se pensate che sia facile. Questo non è il cammino che fa per voi.
La stregoneria segue i ritmi naturali della Natura. Per cominciare a vivere da streghe bisogna riscoprire la propria condizione di essere umano nella Natura, di essere umano in quanto animale di specie umana. Molto spesso quando si comincia questo cammino, si pensa subito ad ottenere strumenti, erbe rarissime, ed altre venalità di questo genere. Per prima cosa, io consiglio sempre di riallacciare i propri contatti con madre natura, poi strumenti e chincaglierie varie verranno da sé. Abbracciate per prima cosa una pratica pura. Cominciate a notare i cambiamenti climatici, l’alternasi delle stagioni, dedicatevi alla cura delle piante e osservate il loro ciclo vitale. Una volta comprese le leggi di Madre Natura, è possibile cominciare un cammino spirituale verso di essa. 

Perché le streghe sono donne?

Nell’ideale comunque la donna è stata sempre condannata per essere capace del mistero più grande:la capacità di donare la vita. Nelle Metamorfosi, Apuleio ci narra fa notare come le streghe, in senso positivo e negativo siano femmine. Perché? Personalmente credo perché la donna ha la capacità della creazione, come sappiamo dare la vita, sappiamo creare, e quindi trasformare le energie a nostro piacimento. Ma non tutte le donne sono uguali. Un passo interessante del libro:”Manoscritto Sapienzale Femminile” è quelo che narra appunto che non tutte le donne sono streghe, ma bensì quelle donne dedite alle frivolezze tanto quanto sono dedite alla coscienza. Le donne che son streghe, sono dedite al culto del bello, ma anche alla cose che riguardano la saggezza. Esse sono versatili ed astute. Non si nasce con queste doti, ma con perseveranza possono essere acquisite.  La società moderna ha fatto si che le donne fossero invidiose l’une delle altre per via di un concorrente comune: il maschio. Le donne hanno dimenticato quando sia importante una condivisione con le altre donne, perché solo essere possono capire i propri misteri, meglio ancora se queste donne sono streghe.
Concludo citando una parte del Manoscritto Sapienzale Femminile, parte a me molto cara, forse avrei dovuto aver la premura di tradurlo per voi, ma così facendo verrei meno a quanto ho scritto precedentemente:

Cum temporum obscuritas tam alta fit ut distictionem veri a falso, iusti ab iniusto, pulchri ab turpi, sacri ab vulgari atque nobilis ab ignobili intellegi non permittat, fortasse clare loqui licet, quia tanti intellegere poterit comprehendet.



Bibliografia:
Andrea Romanazzi – La Stregoneria in Italia
Anonima – Manoscritto sapienziale femminile
Dragon Rouge – Striaria
Wikipedia
Anonima – Manoscritto dialettale di una guaritrice di campagna
Vanna de Angelis – Le streghe

venerdì 6 maggio 2011

Perchè i gatti graffiano?

Perchè i gatti graffiano? E’ una reazione istintiva oppure si tratta di una sorta di risposta esagerata ad un errato comportamento del padrone? Lo fanno perchè si sentono trascurati, oppure riguarda solo di noia e abitudine? In ogni caso, chi alleva unmicio tra le quattro pareti domestiche, sa che prima o poi questo si  “rifarà le unghie” sui propri mobili e accessori.
Ecco che l’impietosa fine di divani, sedie, tende ed oggetti vari è assicurata. A questo punto è chiaro che scatta un duro rimprovero perchè ha rovinato qualcosa a cui eravamo affezionati o che ci era costato molti soldi e fatica per ottenerlo.Tuttavia punire l’amico a quattro zampe, in tal caso, ha davvero poco senso. I motivi per il quale ha seguito tale atteggiamento, sono essenzialmente due: il primo è di tipofisiologico per la necessità di limarsi le unghie, l’altro psicologico. Il gatto, infatti, si sente insicuro e tenta di tranquillizzarsi marcando il territorio.

Proprio per via delle ragioni che portano il gatto a comportarsi in tal modo, sarebbe davvero inutile arrabbiarsi e, allora cosa è meglio fare? Come si fa poi a mantenere la calma? Verificate che i graffi vengano fatti in non più di due punti della casa e, in questo caso, il motivo sarà legato solo al fatto che deve regolarsi gli artigli. Meglio, in questo caso, cercare di indirizzare il micio verso altri oggetti a noi graditi. Potete scegliere il “tiragraffi” che inizialmente si potrà mettere vicino alla zona che il micio frequenta sempre. Dovrete incoraggiarlo a farne uso, gratificandolo con carezze e ricompense. Non appena il cucciolo si sarà abituato potrà essere spostato. Il gattoinsicuro, invece, comincerà a graffiare vari angoli delle quattro pareti domestiche soprattutto dove gli odori sono intensi. In questo caso, meglio rivolgersi al veterinario per comprendere i motivi del suo stato psicologico.