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giovedì 28 ottobre 2010

Festività Rubate



Come tutti sappiamo le origini del Paganesimo (e di tutte le sue correnti future), parliamo addirittura dall’epoca Paleolitica risalente a 25000 anni fa, sono molto più antiche del cristianesimo.
La Chiesa cattolica scelse un modo subdolo per promuove la sua espansione in Europa, tra cui la costruzione di chiese cattoliche su luoghi di culto pagani, la manipolazione delle festività, la diffusione della paura e le persecuzioni.

Le feste del nostro calendario non sono altro che la conseguenza di ciò che la chiesa ha fatto nei secoli per tentare di sradicare il paganesimo.
L'anno si è sviluppato ed è cresciuto a seconda delle esigenze della comunità cristiana, e di coloro che la governavano.
Il cristianesimo capeggiato da Papi e Vescovi ha massacrato una cultura millenaria, imponendosi con la forza anche sul calendario, ad esempio celebrazioni come il Natale, Ognissanti, la Pasqua, e tante altre feste "minori", non sono altro che le ombre di antichi riti pagani.

Vediamo ora le festività cattoliche e le loro origini pagane.

NATALE
Il Natale come giorno della nascita di Gesù Cristo nasce in tempi recenti, intorno al IV secolo dopo Cristo. Poiché i Vangeli non facevano alcun riferimento ad un'eventuale data di nascita, la Chiesa, che originariamente non festeggiava la nascita di Gesù, decise di fissare una data da celebrare, per arginare i culti pagani e possibilmente inglobarli nelle proprie celebrazione. I vangeli non menzionano la data della nascita di Gesù. Stranamente però, in un almanacco, redatto nel 354 d.C. da Furio Dionisio Filocalo, vi è un frammento di un calendario liturgico cristiano in uso a Roma, che alla data VIII Kalendas Ianuarias, cioè il 25 dicembre, dice: Natus est Christus in Betleem Judaeae.
Per la Chiesa D'Occidente la data del 25 dicembre apparve ufficialmente nel corso del quarto secolo dopo Cristo, al fine di fare coincidere la nascita di Gesù con le festività del solstizio d'inverno e della nascita del Sole, celebrate da tempo immemorabile in Siria e Egitto.
Ma cosa succedeva nell’antichità? I Romani celebravano diverse feste come I Saturnali e Il Sole Invictus. I Saturnali si festeggiavano in onore del dio Saturno, tra il 17 e il 23 dicembre. La particolarità di questa festa era il divertimento e lo scambio dei ruoli sociali, così tra banchetti, giochi d'azzardo, danze, orge, e canti, gli schiavi avevano la possibilità di scherzare con i padroni ed incluso di farsi servire a tavola.
Il Sole Invictus invece, è stato fissato dall' Imperatore Aureliano il 25 dicembre e commemorava il solstizio d'inverno; giorno nel quale le "ombre della notte" prevalevano sulla luce del giorno, ma a sua volta, rappresentava la rinascita dello stesso Astro. Da quel momento in poi i giorni cominciano ad allungarsi lentamente.
Per un pagano la festività del Natale, detta anche Yule è il Solstizio d'Inverno cioè il momento in cui il Sole, l'elemento maschile ingravidatore viene partorito nuovamente dalla sua Madre per garantire lui stesso successivamente, come figlio ed amante, la fertilità della sua sposa. 

Altro simbolo dell’odierno Natale rubato alle tradizioni pagane è l’albero di Natale. Sempre in questo periodo dell'anno, nei paesi scandinavi, poco prima del solstizio, le persone si recavano nel bosco e tagliavano un abete. Una volta portato a casa, lo decoravano con ghirlande e piccoli oggetti fatti da loro stessi. Ed è giustamente sotto quest'abete che passavano la notte che precedeva il solstizio, così come i cristiani fanno oggi a Natale, anche se con una connotazione diversa. Con l'arrivo del cristianesimo però, l'albero è stato interpretato come Cristo (che protegge gli uomini), e le luci come l'energia che lui disperde sull' umanità. 
Nell’antico Egitto l’abete simboleggiava la natività. Nell’antica Grecia l’abete bianco era sacro alla dea Artemide, che era la dea della luna, della caccia e delle nascite. Inoltre, nel calendario celtico, l’abete era destinato al culto del giorno della nascita del Fanciullo Divino.
Secondo altre fonti però, potrebbe derivare dal ciocco di Yule, (in inglese, termine arcaico per Natale) associato a una festa pagana nordica, che durava dodici giorni, il cui ramoscello veniva bruciato all’aperto.


SANTA LUCIA
L'origine della festa va collegata al culto di Demetra (appunto Lucia). Le spighe di grano, gli occhi e la luce sono i simboli dei riti di Eleusi (città greca. Il 13 dicembre rappresentava l'inizio del solstizio d'inverno, era il giorno più buio e corto. Di qui l'invocazione a Demetra Dea della luce, affinchè riporti la luce e l'abbondanza nei raccolti: il grano. Perciò si praticava l'astensione dal mangiare il pane e la pasta, ed in particolare mangiare i chicchi di grano in segno propiziatorio e di ringraziamento alla divinità. Comunque è una festa legata al solstizio d'inverno e alla rinascita della luce. 


EPIFANIA
Il termine "Epifania", di origine greca, che significa "manifestazione" sott'inteso della divinità, è stato utilizzato dalla tradizione cristiana per designare la prima manifestazione della divinità di Gesù Cristo, avvenuta in presenza dei re Magi.
Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova. 
Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.


CARNEVALE
Ai nostri giorni il Carnevale è una festa di gioia e divertimento, un "lasciarsi andare" ai piaceri, che non ha niente a che vedere con la religione, perchè giustamente quest' ultima non ha potuto contrastare questo avvenimento popolare, nel quale restano vivi quasi tutti i costumi pagani. 
Il termine “Carni Levanem” in latino significa "sollievo della carne", c’è chi lo vede come digiuno della carne e chi lo vedeva come valvola di sfogo dalla "repressione" subita nel resto dell'anno, con feste, banchetti e sfilate. 
L'esplosione di gioia e l'uso della maschera avevano la funzione di allontanare gli spiriti malefici. La maschera, infatti, rendendo l'uomo simile agli animali, gli dava un potere simbolico e temporaneo sugli animali sacri.  Si ipotizza che la licenza sessuale, in uso durante il carnevale, sia riconducibile ai riti di fecondità della terra.  L'usanza di bruciare un fantoccio richiama i sacrifici primitivi.  Gli antichi romani si abbandonavano a festeggiamenti, che richiamano il carnevale odierno, durante i "Saturnali", feste dedicate al dio Saturno (divinità italica delle sementi), che iniziavano il 17 dicembre e si protraevano per sette giorni. 


PASQUA
La pasqua cristiana deriva da quella ebraica, e fu celebrata la prima volta nell'anno 160. Il tradizionale uovo pasquale è simbolo di nascita e resurrezione in ogni tradizione culturale. 
In questo giorno i cristiani festeggiano la "resurrezione" di Gesù. Tutti i popoli pagani dell'Impero Romano, e non solo, conoscevano già questa festa, che non è altro che una festa primaverile: gli alberi germogliano, nei prati sbocciano i primi fiorellini e quindi la natura, dopo il freddo inverno, "risorge". L'idea di resurrezione della natura diventò resurrezione di Cristo, e anche questo mito, in qualche modo, fu "incorporato" nella nuova religione che andava diffondendosi in antitesi al paganesimo.
 La pasqua cristiana, inoltre, coincide con la data dell'equinozio di primavera dei pagani. 

I termini Easter e Oster (Pasqua rispettivamente in inglese e tedesco) alludono alla Dea Eostre, divinità anglo-sassone della fertilità, l’equivalente di Afrodite, Venere e Ishtar.
Tra le usanze pasquali più diffuse e radicate c'è quella di scambiarsi le uova, proprio come dettava il culto di Eostre, infatti presso i pagani si celebrava il ritorno della dea andando a scambiarsi "uova sacre" sotto l'albero ritenuto magico del villaggi, in quanto la divinità proteggeva e favoriva la fertilità di ogni aspetto della natura.
Anche nella antica Roma erano, esistevano tradizioni legate al simbolo delle uova. I Romani erano soliti sotterrare nei campi un uovo dipinto di rosso, simbolo di fecondità e quindi propizio per il raccolto. Ed è proprio con il significato di vita che l'uovo entrò a far parte della tradizione cristiana, richiamando alla vita eterna.


ASSUNZIONE DI MARIA - FERRAGOSTO
La parola Ferragosto deriva dal latino, Feriae Augusti, la festa pagana, introdotta in onore dell'imperatore romano Augusto, con cui, dal primo giorno del mese di agosto si celebrava la raccolta dei cereali.
Tale celebrazione che di solito veniva festeggiata in settembre alla fine del ciclo della stagione estiva, venne spostata dall'imperatore Augusto all'inizio del mese che porta il suo nome. Le Feriae Augusti si dipanavano tra riti collettivi e banchetti, bevute ed eccessi sessuali, a cui tutti potevano partecipare, comprese schiavi e serve.
Queste festività che raggiungevano il loro picco il 15 del mese, erano così radicate che la Chiesa decise di cristianizzarle, piuttosto che provare a sradicarle.  Così, nel secolo VI, le Feriae Augusti vennero assorbite e trasformate nella celebrazione dell’Assunzione in cielo di Maria Vergine che, terminata la sua vita terrena, fu elevata alla gloria celeste con l’anima e con il corpo. 


CANDELORA 
Candelora è il nome popolare (deriverebbe dal tardo latino "candelorum", per "candelaram", benedizione delle candele) attribuito dai cristiani alla festa celebrata il 2 di febbraio in ricordo della presentazione di Maria al tempio quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. Questo in quanto per gli ebrei, dopo il parto di un maschio, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni.
Andando indietro nel tempo risaliamo ai Lupercalia che si celebravano alle Idi di febbraio, per i romani l’ultimo mese dell’anno, che servivano a purificarsi prima dell'avvento dell'anno nuovo e a propiziarne la fertilità.
In questa celebrazione, dedicata a Fauno Lupercus, due ragazzi di famiglia patrizia venivano condotti in una grotta sul palatino, consacrata al Dio, al cui interno i sacerdoti, dopo aver sacrificato delle capre, segnavano loro la fronte con il coltello tinto del sangue degli animali. Il sangue veniva poi asciugato con della lana bianca bagnata nel latte, e subito i due giovani dovevano sorridere.  A quel punto i due ragazzi dovevano indossare le pelli degli animali sacrificati; con la medesima pelle venivano quindi realizzate delle strisce (dette februa) da usare a mo' di fruste. Così acconciati e con le strisce in mano, i due giovani dovevano correre attorno alla base del Palatino percuotendo chiunque incontrassero, in particolare le donne che si offrivano volontariamente ad essere sferzate per purificarsi e ottenere la fecondità.
Un'altro momento particolare della festa era la 'februatio', la purificazione della città, in cui le donne giravano per le strade con ceri e fiaccole accese, simbolo di luce.
Per le tradizioni celtiche questa ricorrenza viene chiamata invece Imbolc (da imbolg - nel grembo) e risulta particolarmente legata alla triplice Dea Brigit (o Brigid), divinità del fuoco, della tradizione e della guarigione; anche questa festa venne poi trasformata in età cristiana e il ruolo della Dea affidato alla figura di santa Brigida, a cui vengono attribuite tutte le caratteristiche della divinità, in particolare quella del fuoco sacro.
Sempre in merito alle origini italiche della Candelora, nel "Lunario Toscano" dell'anno 1805 si ritrova questo testo: "La mattina si fa la benedizione delle candele, che si distribuiscono ai fedeli, la qual funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume dei gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano scorrendo per le citta', mutando quella superstizione in religione e pieta' cristiana".
Per la cronaca, i gentili erano i pagani e la Dea Februa era Iunio Februata (Giunone purificata), che veniva celebrata a Roma alle Calende di febbraio. Quindi, la purificazione di Maria fu fatta coincidere (per sostituirsi poi del tutto o quasi) con la festa pagana dedicata a Giunone e ai Lupercali.


AVVENTO
 Nella liturgia cristiana segna l’inizio dell’anno liturgico, e comprende le quattro domeniche prima del Natale. Nella Roma precristiana adventus significava la venuta, una volta all’anno, della divinità nel suo tempio. In seguito, assunse anche il significato di visita dell’imperatore o della sua festa. All’inizio il cristianesimo adottò questo termine per designare l’incarnazione di Cristo, Adventus Domini.
 Nel medioevo, durante l’Avvento, erano vietati i rapporti coniugali e i matrimoni, per sottolineare il carattere penitenziale della festa in rapporto al tema della venuta di Cristo.


OGNISSANTI - SAMHAIN
Questa festività coincideva nel mondo pagano come l’ingresso nella parte buia dell’anno, l’inizio del letargo della natura.
Era inoltre l’ultimo giorno dell’anno del calendario celtico e in questa notte speciale il confine fra il mondo dei vivi e quello dei morti diventava più sottile.
Con l’affermarsi del cristianesimo al significato di questa festa, prettamente agricola e pagana, se ne sovrappose un altro prettamente spirituale e religioso. Nel significato religioso si voleva commemorare il mondo dell’aldilà o il mondo della morte il cui significato viene fatto risalire proprio al Samhain dei Celti. Nel VII secolo, con l’avvento al soglio pontificio di Papa Bonifacio IV si tentò di andare oltre e cambiare la festa pagana in festa cristiana dandone così un significato puramente religioso. Per togliere ogni residuo di paganesimo, l’idea originale fu quella di abolire la festa pagana, decisione però che avrebbe scatenato le ire del popolo ancora molto ancorato alle antiche tradizioni. Si optò quindi per lo spostamento e il giorno di festa religioso venne chiamato Tutti i Santi, giorno in cui poter onorare i santi e che cadeva il giorno 13 del mese di maggio. La conseguenza di questa decisione fu quella di avere due feste affiancate, una pagana e una cristiana. Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data della festa cristiana con quella pagana per diminuire ancor di più il peso dell’antico culto pre-cristiano. Il giorno della festa di Tutti i Santi cadeva quindi il 1° novembre di ogni anno in coincidenza del giorno successivo alla notte di Samhain. Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano, cosicché la chiesa introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre. Durante i festeggiamenti del 2 novembre, dove venivano ricordate le anime degli estinti, i loro cari si mascheravano da angeli e diavoli e, come nella tradizione celtica, accendevano grandi fuochi. Nel 1475 la festività di Ognissanti venne resa obbligatoria in tutta la Chiesa d’occidente da Sisto IV ma il culto pagano, in special modo quello celtico, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza, è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri.


LA TRINITA'
La Santissima Trinità venne definitivamente inserita nelle celebrazioni della Chiesa di Roma da papa Giovanni XXII, nel 1331. 
La figura della trinità è presente nella cultura di molti popoli esistiti molto tempo prima del cristianesimo.
Ecco alcune trinità:
-Egizi: Iside, Osiride, Horus
-greci: Giove, Giunone, Minerva
-scandinavi: Thor, Odino, Fery
-babilonesi: anu, Ea, Enlil
-oriente: Brahma, visnu e shiva

Non dimentichiamo che la Dea wicca è triplice: Fanciulla, Madre e Anziana.


CULTO DEI SANTI 
I primi cristiani avevano la più totale repulsione per ogni tipo di onore o devozione sia per le persone che per le statue o immagini, essendo rigidamente monoteisti come gli ebrei. Negli Atti degli Apostoli si racconta che Pietro rimproverò Cornelio perché si era inginocchiato davanti a lui, con la frase: "Levati, anch'io sono uomo!" (Atti 10:25-26). Non appena il cristianesimo iniziò a diffondersi in terre pagane, la prima e più immediata esigenza dei nuovi convertiti era di trovare un corrispettivo alle divinità protettrici del politeismo. La chiesa, da sempre intollerante solo quando si mette in discussione la sua autorità, ma estremamente compiacente nell'assecondare ogni compromesso spirituale pur di espandersi numericamente, ha pensato bene di istituire, prima a livello ufficioso, poi come obbligo, il culto dei santi. Tuttavia, dopo circa un secolo dall'inizio dell'espansionismo cristiano, si cominciò prima a parlare di "martiri" a proposito di coloro che erano morti a causa di persecuzioni, e successivamente di "santi" per designare coloro che erano riusciti a mettere in pratica in modo efficace tutta la dottrina.
Poiché gli Dèi pagani erano sempre protettori di qualche categoria di persone, si pensò bene di attribuire ad ogni santo una particolare predisposizione nel proteggere persone, luoghi o eventi. La festa del dio locale diventò la "festa del patrono". Anche molti templi dedicati agli dèi e alle dèe pagane furono rinominati con nomi di santi simili ai nomi delle antiche divinità. Cosicché, ad esempio, molti templi di Giove divennero chiese di San Giovenale. Ci sono poi innumerevoli luoghi dedicati alle divinità femminili, principalmente templi di iside, che sono poi diventate chiese dedicate a Maria.


MADONNA
 Il Cristianesimo antico non prevedeva alcun tipo di devozione che non fosse rivolta esclusivamente a Dio. La penetrazione della nuova religione in territorio greco-romano ha fatto sì che fossero importati culti pagani, opportunamente rivisitati per dare loro quantomeno una sfumatura nominalmente cristiana.  La Chiesa ha sempre tollerato di buon grado queste contaminazioni, in quanto hanno favorito l'adesione al cristianesimo da parte delle popolazioni pagane, che potevano ritrovare elementi a loro familiari. Di tutte le contaminazioni pagane, la creazione del culto della "madonna" rivolto a Maria madre di Gesù è forse il più appariscente e anche quello che contrasta di più con i testi dei Vangeli. Nei vangeli non si scorge alcuna venerazione nei confronti di Maria, anzi, è una semplice madre che rimprovera il figlio e che deve sopportare le parole del figlio. Ma non è tutto: nel vangelo di Luca si racconta di una donna che fu probabilmente la prima persona a rivolgere delle parole di devozione alla madre di Gesù, in presenza di quest'ultimo. La donna disse infatti:"Beato il seno che ti portò e le mammelle che ti allattarono!" Ma Gesù disse: "Beati piuttosto quelli che odono la Parola di Dio e l'osservano." (Luca 11:27-28), quasi snobbando la figura di madre.

Ma i popoli pagani che aderivano, per fede, per paura o per convenienza, alla nuova religione, non potevano certo dedicarsi alla lettura dei vangeli (poiché buona parte erano analfabeti) e preferivano seguire una religiosità istintiva, che li portava addirittura a preferire il culto di qualche divinità "materna" piuttosto che l'austera adorazione dell'unico Dio. Esistono anche motivazioni psicologiche profonde, che rendono la figura materna più protettiva e rassicurante di quella paterna. Il culto della madonna, sebbene contenga elementi sincretistici di varia provenienza, deriva principalmente dal culto di ISIDE.

È Iside che era definita "la Vergine", come del resto molte altre madri di eroi divini secondo i miti mediterranei. Poiché Iside rappresentava la notte (nei miti pagani sono rappresentati anche eventi astronomici -  vedi anche sotto la voce "natale") molte sue statue erano nere (come le tenebre appunto) e questo spiega l'esistenza di "madonne nere".
E’ stato appurato, da reperti, che moltissime chiese cattoliche sono sorte su antichi templi di Iside, ad esempio Notre Dame a Parigi.
La chiesa cattolica, nei secoli, pur non avendo alcun conforto nei testi evangelici, anzi in antitesi agli stessi vangeli, è andata elaborando una "teologia mariana" che ha concentrato sempre di più su Maria le mitologie pagane sulle divinità femminili, materne, vergini. Persino le FESTE dedicate a Maria sono la trasformazione, anzi per meglio dire il proseguimento, di antiche feste dedicate alle madonne pagane. Fu il concilio di Efeso a introdurre ufficialmente nella chiesa cristiana il mito pagano della Dèa madre che fecondata da un Dio padre fa nascere un essere semidivino. Maria fu proclamata "Madre di Dio" nel 431, ben 4 secoli dopo la predicazione di Gesù.  Non è un caso che ciò sia avvenuto proprio ad Efeso, città che aveva un forte attaccamento al culto di una madonna (in questo caso si trattava di Artemide o Diana). 


I GIORNI DELLA SETTIMANA
Lunedì, è il giorno della Luna
Martedì, richiama al dio pagano Marte
Mercoledì, è il giorno di Mercurio
Giovedì, richiama la divinità pagana Giove
Venerdì, richiama la divinità pagana Venere
Sabato (in inglese Saturday),richiama alla divinità pagana Saturno
Domenica (in inglese Sunday), è il giorno del Sole (in inglese sun)


LA DOMENICA DI RIPOSO
L'idea del riposo domenicale risale alla legge del 7 marzo del anno 321, quando l'imperatore Costantino impose l'obbligo civile di riposo nel "venerabile giorno del sole".


GLI ELEMENTI
Nelle chiese cristiane sono presenti simboli che la religione cattolica ha inglobato dal paganesimo, questi simboli sono i 4 elementi.
Terra e Acqua, che sono rappresentati da acqua e sale, sono presenti nell’acqua benedetta (appunto acqua e sale, seguendo il filo pagano del sale purificatore), il fuoco è presente nelle candele e infine l’aria che è rappresentata dall'incenso.



Alla fine di tutto ciò possiamo dire che ciò che il Cristianesimo fece fu di incorporare nel proprio calendario, tradizioni popolari preesistenti e che volendo cristianizzare il paganesimo, alla fine si giunse al risultato opposto, ovvero di paganizzare il cristianesimo.

lunedì 18 ottobre 2010

I Poltergeist



Il termine POLTERGEIST è una parola che deriva dalla lingua tedesca e che tradotta significa: "spirito chiassoso". Viene oggigiorno utilizzata per descrivere tutti quei fenomeni come lo spostamento di oggetti, il rompersi di piatti, lo sbattere di porte, ma anche voci e rumori non riconducibili ad azione umana ne a fenomeno naturale. Il temine "spirito" fa capire come il primitivo utilizzo della parola rimandasse ad eventi dovuti alla manifestazione "rumorosa" dell'anima di un defunto. Si pensava che il defunto si manifestasse in questo bizzarro modo nel tentativo di attirare l'attenzione su di se ed i suoi problemi con il "trapasso" in modo da ottenere l'aiuto dei viventi; Oppure il defunto, usando questi sistemi, tentava di spaventare le persone per costringerle alla lunga ad andarsene da quel luogo (casa, castello, cimitero ecc.) che lui riteneva di sua esclusiva proprietà. Ormai però, è convinzione comune anche tra i parapsicologi che le anime dei defunti per una volta non sono coinvolte.

Le apparizioni spettrali infatti sono ben diverse. Sono immagini fioche nella notte, rumori appena udibili, volti intravisti in fotografie sbiadite. I fenomeni di Poltergeist invece sono praticamente l'opposto. Il luogo in cui si manifestano viene messo letteralmente a soqquadro, i colpi sono secchi e violenti, i mobili vengono spostati, i suppellettili sono lanciati per la stanza, i quadri cadono dalle pareti, le voci sono vere e proprie urla che squarciano il silenzio della notte.
Tralasciamo come sempre i casi riconducibili a burle e frodi di questo o quel mago ed occupiamoci invece dei casi inspiegabili.
Nella parapsicologia il vecchio ed impreciso termine poltergeist è stato sostituito dal più moderno RSPK (Recurrent Spontaneous Psycho Kinesis Believed)
acronimo che sta a significare: "Psicocinesi Spontanea Ricorrente". Analizziamo la definizione: la parola psicocinesi è chiaramente una parola composta formata dai termini PSICO (pensiero, mente) e CINESI (che deriva da CINETICA, la scienza del movimento), piscocinesi è quindi quella scienza che studia la possibilità di trasformare il pensiero in movimento o se preferite la possibilità di muovere, spostare o comunque interagire con gli oggetti tramite la mente,
SPONTANEA, il soggetto che fa uso di psicocinesi ne è sovente inconsapevole, le manifestazioni avvengono senza che lui abbia una reale e cosciente intenzionalità di compierle. Spesso ne è addirittura vittima.
RICORRENTE, i fenomeni non sono quasi mai isolati ma avvengono con una certa frequenza all'interno di un certo periodo di tempo, che corrisponde ad una fase molto particolare della vita del soggetto.
Penso che ormai abbiate capito che la parapsicologia reputa il poltergeist come una manifestazione di eventi  riconducibili alla presenza di una persona la quale sta vivendo un momento estremamente particolare della sua vita e che sfoga l'eccessivo accumulo di energia psichica riversando questa energia nell'ambiente in cui si trova.
Di casi più o meno documentabili ne sono pieni libri e siti web. Ecco un esempio storicamente accertato:

E' il 1967, ci troviamo in Germania, nella cittadina Bavarese nota con il nome di Rosenheim. Questo luogo fu teatro di un'indagine svolta da un ricercatore tedesco tale Dottor Hans Bender attirato sul posto da una serie di fenomeni bizzarri ancor prima che inspiegabili o paranormali. Siamo nella sede di uno studio legale del tempo, tra le tante impiegate che si recano a lavorare qui c'è anche una giovane ragazza di nome Annemarie. All'epoca dei fatti, Annemarie aveva circa diciannove anni e non stava passando un gran momento della sua vita. Cause personali la rendono nervosa, agitata, intrattabile. Le manifestazioni iniziarono con cose semplici come le  lampadine al neon ruotate in modo che non si accendessero senza che nessuno le avesse toccate fino a fatti realmente inquietanti. Le bollette telefoniche dello studio legale schizzarono su cifre assurde comprendendo telefonate che nessuno aveva fatto, l'elettricità andava e veniva senza un motivo apparente facendo ammattire per settimane intere squadre di elettricisti. Ma non finisce qui, schedari pesanti a  tal punto che per spostarli occorreva mettersi in tre, trovati al lato opposto dell'ufficio, fotocopiatrici che si mettevano in funzione da sole fino a rompersi ecc. La situazione peggiorava di giorno in giorno, intervennero tecnici specializzati alla ricerca di eventuali tracce di sabotaggi commissionati da studi legali concorrenti, si pensò a fenomeni dovuti a campi magnetici o alla sperimentazione in quell'area di chissà quale tecnologia.
Bender, uno dei tanti presenti ad indagare giunse alla conclusione che la causa di tutto fosse la presenza di Annemarie. A detta dei colleghi al passaggio della ragazza non era raro vedere le lampadine esplodere, gli apparecchi elettronici fermarsi, i telefoni impazzire ecc.
Ad avvallare la teoria di Bender fu il progressivo peggiorare delle condizioni psico-fisiche di Annemarie, tanto che la ragazza fu costretta ad abbandonare il lavoro per occuparsi della sua precaria salute. Dal primo giorno di assenza di Annemarie dall'ufficio i fenomeni cessarono totalmente. Tutto tornò immediatamente alla normalità.
Non fu mai trovata una spiegazione scientifica convincente, oggi si direbbe che siamo di fronte ad un vero e proprio X-File. Anche reputando ad Annemarie le cause dell'accaduto nessuno è mai riuscito in maniera scientifica a dare una spiegazione attendibile e provata.
Ma questo è solo un esempio..

Che dire del caso di Iltyd Nicholl adolescente che  veniva colpito da oggetti che si materializzavano in aria improvvisamente, oppure della famiglia in Arizona vittima di "cadute massi" dal soffitto della loro cucina.. ecc.
Gli scienziati di fronte a questo fenomeno come a tutti gli altri fenomeni paranormali sono giustamente scettici. Ma le loro pretese sono eccessive, vorrebbero che questi fenomeni fossero ripetibili in laboratorio o fosse comunque possibile studiarli filmandoli, registrando dati ambientali..
Un fenomeno scientifico a detta loro è tale se è possibile, ricreando le condizioni essenziali per la sua manifestazione, riuscire a riprodurlo con successo. Sarà anche vero ma tali "condizioni ideali" spesso non sono ricreabili, perché non implicano solo condizioni di temperatura, magnetismo terrestre ecc. ma anche particolari stati dell'animo umano, condizioni psicologiche uniche, del soggetto e di chi gli sta intorno, coinvolgimenti emotivi.. tutte situazioni che non si potranno mai riprodurre artificialmente.
Denominatore comune dei fenomeni RSPK pare essere la presenza di adolescenti. Come è  provato i ragazzi in quella fascia d'età sono soggetti ad una situazione estremamente unica e particolare. Tempeste ormonali e grandi sconvolgimenti psico-fisici creano una situazione di stress che sarebbe la causa dell'accumulo di energia psichica che se eccessiva, in soggetti predisposti (comunque rarissimi), si può trasformare in psico-cinetica.



Conclusioni? no non mi sento di trarre delle conclusioni, le domande sono troppe, le strade da percorrere ancora tante, abbiamo ancora tanto da cercare e da scoprire.

L' Amore non ha nè sesso nè età


Come capirete dal titolo del post, l’argomento di oggi è l’amore e sono fermamente convinta del fatto che l’amore non abbia né sesso né età.
Non ha sesso perché penso che ci si possa innamorare di chiunque, uomo o donna che sia, indifferentemente dal fatto che tu sia uomo o donna. Ho la possibilità di avere come esempio coppie etero e coppie gay ed ascoltare i loro problemi di coppia e vi dirò una cosa: sono sempre gli stessi.
L’organizzazione della casa, le pulizie, l’ascolto, le coccole, problemi di una qualsiasi coppia innamorata. Allora mi viene da pensare questo: Cosa ci possono trovare le persone di diverso in una relazione omosessuale rispetto ad una etero? Sono veramente così diverse? Io non credo proprio,nel modo più assoluto.


E poi non ha età, già…penso che l’importante per mantenere una relazione sia la mentalità comune e non l’anno di nascita. Nel senso che una coppia che ha anche 15-20 anni di differenza, se ha lo stesso modo di pensare, non troverà grosse difficoltà nel mantenere un rapporto stabile. Facciamo un esempio celebre, prendiamo la coppia Demi Moore e il suo giovane marito, lei è una donna che non si è voluta allontanare dai 20 anni ed è quindi normale che si sia trovata e stia bene con un ventenne. La storia ha fatto scalpore perché c’è gente che pensa che sia impensabile una relazione con una donna molto più vecchia dell’uomo e che sia possibile solo il contrario. Capisco che sia molto più facile trovare ragazze che frequentano uomini adulti per il semplice fatto che le donne tendono ad avere uno sviluppo fisico e mentale più rapido dell’uomo, ma ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola, donne con la cosiddetta sindrome di Peter Pan, che non vogliono prendersi le responsabilità che l’avanzamento dell’età provoca e che dovranno trovare come compagno di vita un uomo “alla loro portata”.
L’amore è un sentimento e come tutti i sentimenti forti, rabbia, odio, ira, non usa la razionalità, la logica, segue proprio la parte più irrazionale e profonda del nostro essere. In amore per me tutto è concesso.
Come dice l’Aminta di Torquato Tasso: "s'ei piace, ei lice".

giovedì 14 ottobre 2010

Autunno





"Già la pioggia è con noi,

scuote l'aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti..."

Salvatore Quasimodo 

"Ma dove ve ne andate povere foglie gialle

come tante farfalle spensierate?

Venite da lontano o da vicino,
da un bosco o da un giardino,
e non sentite la malinconia
del vento freddo che vi porta via."

Trilussa


Parlando con il mio ragazzo poche sere fa, ci siamo messi a parlare delle caratteristiche tipiche di ogni stagione. Penso che ogni stagione abbia degli aspetti incantevoli da ammirare, non ho una stagione preferita, riesco a trovare qualcosa di straordinario in ognuna di esse .
 In questo post mi dedicherò ad alcune mie considerazioni e sensazioni dell'autunno.

In questi giorni si sente ovunque l'atmosfera e gli odori tipici di questo periodo dell'anno che delimita lo spegnersi della natura, la prepara al riposo invernale e alla la rinascita primaverile.
Adoro la mattina presto uscire con la mia cagnolina per la nostra passeggiata mattutina e sentire le foglie secche che formano un incantevole tappeto naturale, arancione, rosso e giallo che verso la metà di Settembre scricchiolava al tuo passaggio, ora è morbido e l'umidità lo accende di colori vividi, l'arietta fresca che ti sfrigola sulla pelle è proprio un muto messaggio che la madre terra suggerisce alle menti attente del cambiamento in corso.
Quello che percepisco è l'odore di legno e di caldarroste, il mosto e l'odore di fermentazione che pervadono l'aria soprattutto la sera, quando cala il sole e il buio prende lentamente il controllo di un paesaggio di campagna che ormai sento mio.
Non so se siano sensazioni che mi suggerisce la mia mente ma una cosa è certa; ogni anno ritornano sempre uguali.


Un buon autunno a tutti! 

martedì 12 ottobre 2010

Le Egregore



Ieri sera con il mio gruppo di amiche speciali abbiamo iniziato a parlare di egregore. Cosa sono? Come si formano? Alcune risposte e citazioni a proposito:


La parola “egregora" deriva dalla parola greca, ἐγρήγοροι (egrḗgoroi), che significa l’"Osservatore" .


L’egregora (anche " Egregor") rappresenta una "forma di pensiero” o  “mente collettiva” di un individuo o di un gruppo di individui; un'entità psichica autonoma creata da un individuo o un gruppo di individui, che influenza i pensieri del singolo o degli stessi. Oppure meglio si tratta di "bolle energetiche" frutto della focalizzazione del pensiero e della volontà di una o più persone, che col tempo finiscono per avere vita propria. Più il tempo passa e più l'egregora è forte, essendo il frutto di una focalizzata attività psichica conscia o inconscia.

Robert Ambelain nel libro " La Kabbale pratique" (Parigi, 1951) li descrive nel seguente modo: "Si dà il nome di egregor ad una forza generata da una potente corrente spirituale e poi alimentata ad intervalli regolari secondo un certo ritmo in armonia con la vita universale del cosmo, oppure ad una unione di entità unite da una comune caratteristica".
Molte correnti di pensiero moderne tendono a considerare le egregore come entità positive creabili a proprio piacimento da poter sfruttare a proprio vantaggio, ci sono addirittura forum e siti che indicano come crearle ed usarle, ma forse non hanno mai pensato alle ripercussioni che l’egregora può avere sull’individuo o sul gruppo. 


Eliphas Lévi, in “Le Grand Arcane” (Parigi, 1898) dà invece la seguente definizione del termine egregora e li descrive come "esseri terribile che ci distruggono senza pietà perché sono incuranti della nostra esistenza."
Poiché si nutre e cresce attraverso i pensieri, consci ed inconsci si potrebbe verificare lo spiacevole inconveniente di voler ottenere un “adorabile egregora docile da usare come servetto” e ritrovarsi una mostruosa bestia che si nutre e si è nutrita per anni delle vostre paure inconsce e dei vostri problemi.
 Il nostro mondo (terreno e non) è dominato da un equilibrato sistema di energie, quindi se si prendono, prima o poi bisognerà restituirle, e non è detto che si debbano restituire gradualmente, potrebbero invece essere richieste tutte in una volta sola, portando  anche come conseguenza stanchezza fisica,malumore e perfino pazzia e delirio. Questo potrebbe verificarsi una volta cessato di ritenere utile un’egregora o una volta che questa, accresciuta troppo prenda il controllo della situazione e prevarichi il vostro controllo.
Sta a voi decidere cosa fare delle vostre energie.

I Chakra



Ci sono delle cose che non vediamo e che non sentiamo, e che a volte facciamo fatica a percepire.
Sappiamo però che esistono nella materia sottile, che cioè non possiamo percepirle per mezzo dei sensi ordinari, ma che non per questo non esistono.
E' il caso, per esempio delle onde elettromagnetiche, le quali ci consentano di ascoltare la radio o vedere la televisione o parlare al telefono.
Oppure le onde termiche, anch'esse costituite da materia sottile, che ci consentono di valutare la temperatura di un ambiente, pur senza che il calore o il freddo in quanto tale possano cadere direttamente sotto i nostri comuni sensi.
Questo esempio serve a introdurre il discorso sui chakra i quali sono vortici di energia non tangibile, non visibile, che comunque non cade sotto i nostri comuni sensi, ma che talune persone particolarmente sensibili possono avvertire a livello tattile o visivo. Queste energie che non cadono sotto i nostri sensi sono comunque delle energie fondamentali per quanto riguarda non solo le manifestazioni della vita, ma anche il mantenimento della vita stessa nella sua essenza più vera.
La vita si definisce come un insieme di trasformazioni e di movimenti.
Il movimento si può immaginare come un ciclo infinito di espansione e di contrazione, come il respiro; cosmicamente si parla di evoluzione ed involuzione, mentre in fisica si parla di pulsazione. Con il termine prana (che significa energia vitale), gli antichi yogi indiani intendevano definire l'energia che percorre la spina dorsale dal basso verso l’alto e viceversa; l’energia proveniente dal cielo e diretta verso la terra viene chiamata Ida o nadi lunare, e scorre in un "canale" posto a sinistra della colonna vertebrale, mentre quella proveniente dalla terra e diretta verso il cielo viene chiamata Pingala o nadi solare e scorre in un "canale" posto alla destra della colonna vertebrale, ancora, al centro della stessa (midollo spinale) "vibra" un’unica energia chiamata Sushumna.
Queste energie sono sottili e invisibili, ma hanno i loro corrispondenti nel sistema nervoso, più precisamente nel sistema neurovegetativo i due "canali" laterali e nel sistema nervoso centrale il "canale" centrale. Questi canali energetici partono dal primo chakra o chakra radice, collocato fisicamente nella regione del perineo e si congiungono nel sesto chakra, fisicamente collocato al di sopra degli occhi, nel centro della fronte, ed in profondità è in relazione con le strutture del chiasma ottico e la ghiandola pituitaria per alcuni, mentre per altri con la ghiandola pineale.

Si può dire che i chakra siano punti di intersezione tre i diversi livelli energetici della persona, in particolare tra i livelli fisico, mentale-emozionale e spirituale. In ognuno di questi livelli l’energia vitale si manifesta con un corpo specifico, uno dei quali, quello fisico, cade sotto la percezione sensoriale comune a tutti.
Il secondo corpo, quello mentale, è un corpo sottile, non fisico, che cade sotto la capacità non di senso ma di sensitività che alcune persone possiedono, e si manifesta sotto forma di "aura", cioè di un’estensione energetica esterna al corpo che può essere visualizzata con le fotocamere Kirlian; le persone che riescono a percepire questo corpo, lo descrivono come una sensazione tattile di "toccare un’energia" o se lo percepiscono visivamente, come una tenue luminescenza che circonda il corpo fisico.
Un ricercatore giapponese, Motoyama, nel corso di molti anni e di migliaia di casi esaminati con speciali apparecchiature, è riuscito a confermare appieno quanto descritto dalle antiche filosofie mediche indiane e cinesi circa l’attività energetica del corpi degli esseri viventi.
In particolare è riuscito ad evidenziare e misurare le energie dei chakra, e per mezzo di esami incrociati (tradizionali ed energetici) e anche riuscito a porre in relazione l’attività di ogni singolo chakra con gli organi, i sistemi e le funzioni del corpo fisico.
Innanzi tutto ha notato come il sistema energetico dei chakra sia strettamente correlato con i sistemi Nervoso ed Endocrino, e come ogni chakra influenzi il funzionamento dei vari sistemi organici: il primo chakra regola e governa i plessi nervosi del coccige e del sacro; il secondo e terzo chakra regolano e governano le funzioni digestive e intestinali e gli organi correlati; il quarto chakra regola e governa le funzioni cardiocircolatorie e gli organi correlati; il quinto chakra regola e governa i polmoni ed i gangli cervicale e le funzioni correlate a questi organi: il sesto chakra regola e governa il sistema neuro-ormonale e le funzioni correlate; il settimo chakra regola e governa la corteccia cerebrale, il sistema nervoso centrale, i tessuti, gli organi ed i ritmi dell’intero organismo.
I chakra permettono, in sintesi, il passaggio dei vari tipi di energia vitale tra le varie dimensioni che ci costituiscono nella nostra totalità: ad esempio consentono il passaggio delle emozioni tra il corpo emozionale ed il corpo fisico.

I chakra, vanno comunque intesi come centri energetici nei quali confluiscono molteplici canali energetici, specifici per ogni singolo chakra: i meridiani; è per questo motivo che operando sui e tramite i chakra si agisce sulla regolazione delle energie che scorrono nei meridiani, giungendo quindi al cuore della causa della malattia.

"Il corpo è il luogo privilegiato del Cosmo dove si manifesta l'energia creatrice del Sé"